Vincitore del prestigioso European Press Prize
Una storia vera
Morten Storm: estremista islamico o informatore della CIA?
Morten Storm, un giovane danese turbolento e senza ideali, si converte all’Islam durante una detenzione per crimini comuni fino a diventare un jihadista convinto.
Dopo qualche anno, scosso da dubbi che mettono in discussione la sua scelta, decide di diventare una spia al servizio delle agenzie danesi e della CIA, e accetta di essere infiltrato, celandosi dietro la sua vecchia identità di fervente guerriero dell’Islam, tra le fila di al-Qaeda. Ogni giorno rischia di essere smascherato, partecipando ad azioni sempre più pericolose, fino all’ultima missione: aiutare l’Agenzia a localizzare il più importante capo di al-Qaeda dopo Osama Bin-Laden, Anwar al-Awlaki. Dopo un primo tentativo fallito, in cui viene usata la promessa sposa del terrorista (una occidentale musulmana che Storm aveva contattato personalmente per conto di al-Awlaki), la CIA riesce finalmente a localizzarlo ed eliminarlo con un attacco di droni. Morten Storm ha condotto per anni una doppia vita nelle zone di guerra più “calde” del pianeta. Eppure la CIA non è stata generosa con lui: non ha mai ammesso pubblicamente il suo ruolo nella caccia ad Anwar al-Awlaki e ad altri pericolosi terroristi internazionali. Storm ha deciso di raccontare la sua storia ne L’ultimo infiltrato, scritto da tre prestigiose firme del «Jyllands-Posten», il quotidiano danese finito nel mirino degli integralisti perché pubblicò le controverse vignette satiriche su Maometto. Il libro è stato premiato nel 2012 con l’European Press Prize per il miglior reportage giornalistico.
Vincitore del prestigioso European Press Prize
Perché persino Obama conosceva il nome di Morten Storm? È possibile che i servizi segreti americani si siano affidati proprio a un danese convertito all’Islam per scovare e uccidere il numero due di al-Qaeda?
Un reportage sensazionale, una verità sconvolgente su una delle operazioni più rocambolesche dei nostri tempi.
«La storia di Storm dimostra fino a che punto si sono spinti i funzionari dell’intelligence statunitense pur di catturare Awlaki, l’allora leader di al-Qaeda in Yemen.»
New York Times
«La storia assurda di Storm, raccontata nel suo libro, ha la suspance e l’intreccio di una puntata di Homeland. Ma il corpulento e barbuto danese insiste nel dire che la sua vicenda è tutt’altro che fiction.»
The Guardian