Tutte le indagini di Charlie Chan
Edizioni integrali
Earl Derr Biggers incarna lo strano ma non unico caso di un autore la cui identità è stata oscurata da quella del personaggio creato: il suo nome lascia perplessi anche i lettori di romanzi gialli, ma non quello del suo eroe, il detective di origini cinesi, trapiantato alle Hawaii, Charlie Chan. Protagonista di sei romanzi, il paffuto, imperturbabile cinese sempre squisitamente cortese godette di un grandissimo successo cinematografico, al punto di figurare in ben 49 pellicole; in 16 di queste, sotto gli occhi tirati artificiosamente a mandorla e i lunghi baffi neri spioventi, si celava la nordica fisionomia dello svedese Warner Oland. Ma perché lo scrittore volle che il suo detective avesse quelle marcate caratteristiche orientali? Molti lo criticarono, rimproverandogli di sfruttare cliché deplorevoli; la sua scelta invece ha un’origine nobile. Quelli in cui Biggers scriveva erano i tempi del “pericolo giallo”, del razzismo terrorista scatenato contro le popolazioni dell’Estremo Oriente. Biggers si oppose così a questa marea montante, creando un personaggio che scardinasse dall’immaginario dei suoi contemporanei gli stereotipi razzisti e li sostituisse con un’immagine che incarnava le virtù e i pregi del popolo cinese.