Tutto quello che nessuno racconta
Tutto quello che nessuno osa chiedere
Da mani pulite alle altre grandi inchieste che hanno sconvolto la politica del nostro Paese
Sono passati più di vent’anni, eppure l’onda lunga di Mani pulite sembra in qualche modo non essersi ancora arrestata. Quasi quotidianamente, infatti, sul web e sulle pagine dei giornali rimbalzano le notizie di scandali politico-economici, che girano sempre intorno alla corruzione e ad appalti truccati. A nulla è servita l’incredibile parabola giudiziaria che smascherò il sistema di malapolitica passato alla storia con il nome di Tangentopoli? Cosa ne è stato di quella classe dirigente e del suo modo di condurre affari? Perché, a distanza di due decenni, tali meccanismi sembrano replicarsi quasi immutati, cambiando semmai (ma non sempre) i nomi e i colori degli interlocutori? E soprattutto, cosa è successo al Belpaese dopo quel ciclone, quel sano moto di indignazione che sembrava dover cambiare per sempre la coscienza degli italiani e la gestione della cosa pubblica? I giornalisti Antonella Beccaria e Gigi Marcucci ripercorrono le fasi salienti dell’inchiesta Mani pulite – dall’arresto di Mario Chiesa all’avviso di garanzia a Bettino Craxi – e delle recentissime indagini sull’Expo 2015, sul MOSE di Venezia e su Mafia Capitale: per capire cosa successe veramente nel lontano 1992 e perché il clima di oggi in qualche modo assomigli sempre di più a quello di ieri.
A oltre vent’anni dal terremoto di Tangentopoli che ha scosso il nostro paese, una ricostruzione spietata del sistema di corruzione che ha dominato la politica italiana
Hanno scritto di Italia. La fabbrica degli scandali:
«Intrighi, corruzione, criminalità, stragi e fango. Una palude densa e vischiosa che inghiotte chi vuole reagire, che toglie credibilità a chi alza la voce. Italia. La fabbrica degli scandali è il romanzo criminale di una nazione, la nostra.»
Stefania Parmeggiani, la Repubblica
«Una sconcertante controstoria dell’Italia, dall’unità a oggi, attraverso gli affari più torbidi della classe politica e imprenditoriale.»
Giornale.it